«Milan is my city, it's my Big Apple, my Paris, Rio de Janeiro, Moscow, my Tokyo.... I was born and grew up in Milan and memories come out of every corner, faces, stories, special moments of my own but also of eras that, alas, will never return...». To tell his city, the author, already a writer, this time abandoned the word and turned to images. And the result is an e-book that is practically a gallery, a sequence of posters. (It is no coincidence that the author was also an advertising creative, proving that the clothes may change, but not the monk).

«Milano è la mia città, è la mia Grande Mela, la mia Parigi, Rio de Janeiro, Mosca, la mia Tokyo... Ci sono nato e cresciuto a Milano e mi escono ricordi da ogni suo angolo, volti, storie, momenti particolari miei ma anche di epoche che, ahimè, mai torneranno...». Per raccontare la sua città l'autore, già scrittore, questa volta ha abbandonato la parola ed è ricorso alle immagini. Il risultato è un e-book che è praticamente galleria, sequenza di poster. (Non a caso l'autore è stato anche creativo pubblicitario, a riprova che l'abito può cambiare, ma non il monaco)